15 novembre 2009

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La triestina Franca Batich espone alla Giudecca - L'omaggio veneziano completato dalla sequenza proposta all'aeroporto Marco Polo

Il raffinato immaginario dela pittrice triestina Franca Batich ha preso il volo per Venezia, dove l'artista è stata invitata ad esporre nella prestigiosa Giudecca 795 Art Gallery situata sull'omonima isola (isola fino a pochi anni fa un po' abbandonata, ma divenuta terra di vip, anche dopo il restauro del Mulino Stucky. oggi Hilton). Se negli ampi spazi e luminosi alla Giudecca Batich espone quasi una ventina di opere, che riassumono in modo capillare l'evoluzione del suo raffinato e personalissimo linguaggio dagli anni novanta ad oggi, una sorpresa ci attende alla Sala Vip dell'Aeroporto Marco Polo di Venezia, dove la galleria propone fino a metà febbraio una sequenza dedicata al "teatro della vita", tema molto frequentato dalla pittrice per esprimere uan riflessione surreale, ironica e un po' disincantata sulla verità effimera della nostra esistenza, appesa, spesso anche in virtù del caso, al filo del "Grande Burattinaio". Filosofia che Batich esplicita mediante un sapiente assemblaggio di materiali dalla sobria immanenza: smalti, papier collées, elementi delicatamente tridimensionali, accostati e sovrapposti in modo magistrale a comporre visioni rarefatte, simboliche, liriche e nel contempo incisive. Che riflettono in modo ineccepibile, rigoroso e nel contempo fantastico la rete misteriosa che sottende la nostra vita, espresse attraverso modulazioni che dal milieu espressionista avanza, tra timbri lirici e a volte un po' grotteschi, sulla soglia dell'astrazione.
Un omaggio meritatissimo, quello veneziano, a un'artista eccellente e di grande professionalità, la quale dagli anni '60 ha partecipato attivamente e con successo alla vita artistico-culturale triestina, nazionale ed internazionale attraverso la gestione della galleria Malcanton, e la presenza come pittrice a prestigiose expò in Italia e all'estero. E che la Galleria Giudecca 795 intende portare prossimamente nelle principali città d'Europa.

(Il Piccolo, M. Accerboni)