
(Ciò che sorprende nei quadri di Pasquini - e ha sorpreso anche noi - è la luce: in foto davvero non rende e ce ne scusiamo con l'Artista.)
Tra paesaggi veneziani e toscani, con una puntatina sul Conero, ci stiamo veramente rilassando mentalmente. L'ufficio è un'esplosione di colori, avvolto da due grandi vele di Berico.. insomma cromoterapia pura. Vediamo che effetto fa!
Pasquini ci ha raccontato della sua Toscana, e della sua scuola del cuore, quella scuola di San Gersolè: dopo essere stata segnalata da Calvino e Fallaci per i suoi metodi didattici sicuramente innovativi del secondo dopoguerra, l'esperienza della scuola è di nuovo alla ribalta per un recente studio di Tullio De Mauro. Mitica la maestra Maltoni. "Le lezioni venivano tenute in un’unica stanza-laboratorio, nella quale trovavano posto contemporaneamente tutti gli alunni dalla 1a alla 5a classe elementare ed oltre - racconta Pasquini - Gli allievi venivano lasciati liberi di scrivere e disegnare quello che volevano, ispirandosi all’ambiente rurale nel quale vivevano, con lo scopo non di raggiungere un mero risultato scolastico, ma di educare per la vita, portando il bambino ad esprimere tutto se stesso con libertà, senza il timore di trovare nell’insegnante un giudice intransigente e repressivo. Il disegno dal vero costituiva l’attività più importante. Ad essa si accompagnava la stesura dei diari, che poi venivano raccolti e pubblicati in volumi. Tutto ciò ha portato la scuola di S.Gersolè all’onore della storia, richiamando, per la novità delle proposte didattiche e la loro efficacia educativa, l’attenzione di numerose personalità della cultura, della letteratura e dell’arte da Pietro Calamandrei a Italo Calvino, da Oriana Fallaci a Michelangelo Masciotta, da Emilio Cecchi a Margaret Gardner".