Ciao Gianluca. Fantastico fino all'ultimo. Come sempre. Gianluca Belli (20 maggio 1958 - 14 Novembre 2010) E' l'ultima cosa al mondo che avrei voluto scrivervi, è uno choc ed un dolore terribile per tutti. E mi è impossibile avvisarvi ad uno ad uno personalmente. Ringrazio fin d'ora quanti vorranno intervenire ai suoi funerali Martedì 16 Novembre 2010 ore 14.30 Chiesa Parrocchiale di S.Domenico, Legnano (Milano) Se la partecipazione fisica vi risultasse complicata, sappiate che per "esserci" bastano il vostro cuore ed il vostro pensiero. Gianluca, che in questi "effetti speciali" è sempre stato bravissimo, sta superando se stesso. Show will go on. Ciao, R |
14 novembre 2010
Ciao Gianluca
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
16 commenti:
Un uomo che ha scoperto nell'arte la sua strada per rinascere..sempre nel cuore..lella
Anni fa ho lavorato con te, per me eri il dottor Belli, ma immagino che non te la prenderai se ora ti chiamo per nome...
Ciao Gianluca, conservo il ricordo della tua simpatia, solo pochi lì dentro sapevano o potevano comprenderti, sei sempre stato l'uomo giusto nel posto sbagliato...
Ma ora scopro che alla fine anche tu hai trovato la tua strada, sono certa che gli ultimi anni sono stati i migliori della tua vita.
Buon viaggio.
Leggo e apprendo questa notizia con estrema tristezza, non ho avuto modo di conoscerti ma ho organizzato con te la mostra a venezia solo qualche mese fa. Un buon Viaggio Lucia
Gianluca, il tuo entusiasmo e la tua competenza mi avevano conquistata. I tuoi consigli ed il tuo incoraggiamento sono stati per me preziosissimi. Ti avevo appena inviato il mio nuovo catalogo. Spero tu possa vederlo anche da Lassù... Grazie di tutto, Paola
Gentile Anonima del secondo messaggio,
per gli addetti ai lavori il significato del tuo commento è chiaro, ma per altri potrebbe suonare ambiguo. Non che sia il caso di spiegare, ma vorrei chiarire solo che il "lì dentro" cui ti riferisci non era la nostra galleria, dove Gianluca ha messo cuore ed anima, ed è stato ricambiato; quel "lì dentro" - come ben sai visto che da quanto leggo ci hai lavorato con lui - era tutt'altro ambiente lavorativo, dove sono certa che lo rimpiangano - loro malgrado. Gianluca ha sempre avuto una marcia in più. Non apprezzare questa ed altre qualità indica una meschina mancanza di intelligenza, il che va sempre a scapito degli invidiosi, non degli invidiati. Gianluca era al di sopra di tutto questo, ed ora lo è ancora di più.
Dicono che nessun destino ha mai incrociato il nostro senza lasciare una traccia. Che le orme dell'uomo sull'uomo sono indelebili.
Quando questi uomini sono anche amici, le tracce che portiamo dentro diventano il nostro modo di tenerli vivi. Sono passati giorni e settimane da quando Gianluca non c'è più e le cose di lui che mi sono rimaste piano piano emergono. Gianluca era un uomo ecclettico, intelligente, un curatore che sapeva trascinare e generare entusiasmo. Dove c'era lui l'entropia dell'universo, immancabilmente cresceva. Ma era capace anche, con perizia quasi chirurgica di scoprire le doti dei suoi artisti, sapeva spronarli e cosa meravigliosa, capiva quando era il momento di dare loro il suo sostegno incondizionato, al di là di tutto. Come artista mi sono sentita così: capita, incoraggiata e sostenuta al momento buono. Gianluca sapeva credere in te più di te. Come persona è stato anche un vero amico . un amico leale, di una serietà, anzi signorilità, incredibile e oggi desueta. Mi mancherà il mio gallerista e mi mancherà il mio amico Gianluca, innamorato della vita, dell'arte delle cose belle. Costantemente rapito da un progetto, da una iniziativa , da qualcosa che l'avrebbe migliorato come uomo e come professionista. Una grandissima onestà intellettuale. Queste sono le cose che mi ha lasciato e insegnato, le tracce di Gianluca che porterò con me e che spero un giorno, di essere capace di insegnare a mia volta. nicoletta lupi
Purtroppo abbiamo appreso solamente ieri che Gianluca è mancato. Uno choc terribile, l'ultima cosa che ci aspettavamo... La sua intelligenza ed umanità, uniti alla sua allegria che sollevava i cuori erano davvero senza pari, oltre alla sua professionalità.
Ciao Gianluca, buon viaggio in cielo.
Carissimo Luca,
Finalmente ti ho trovato.. erano giorni che cercavo un posto come questo, in cui poterti scrivere che dolore è stato sapere che non ci sei più.
Mi permetto di chiamarti Luca perchè così ti sei sempre fatto chiamare durante il corso di teatro nel quale ero tuo insegnante anni fa.. anzi, in realtà, tra di noi, e per me in particolare, dopo pochissimo tempo non eri nemmeno più Luca, eri diventato "la mina vagante", il soprannome che ti avevo dato per le tue improvvise e travolgenti fiammate di vitalità durante le improvvisazioni, quelle fiammate che mi avevano mostrato la tua essenza più profonda, la tua grandissima voglia di comunicare ad un livello viscerale, intuitivo, quasi animalesco.
Mi hai detto tantissime volte che durante le lezioni ti sentivi veramente vivo.. che regalo è stato sentirtelo dire.. e che dolore pensare che quell'allievo capace di accendersi di improvvisi e abbaglianti sprazzi di vita, non ci sia più.
Il nostro è stato sempre un rapporto speciale, fatto di grandissima stima reciproca, che non è venuta mai meno, nemmeno quando eri giustamente incazzato perchè avevo meno tempo da dedicare al vostro gruppo.. il tuo risentimento era l'ennesima dimostrazione di affetto.
Voglio scrivere qui, tutto quello che sei stato all'interno del nostro gruppo, perché so quanto tu ci tenessi e sono sicuro che fra tutte le cose che hai fatto nella vita, avresti voluto essere ricordato anche come allievo-attore.
All'inizio sembravi, più di altri, un intruso.. un pesce fuor d'acqua, uno che non sarebbe mai riuscito ad integrarsi bene nel gruppo.. Come spesso accade, la prima impressione era una cazzata.
Non era del tutto sbagliata, anzi, solo non poteva prevedere il fattore umano e la straordinaria determinazione che uno come te poteva tirare fuori.
La prima impressione aveva anche le sue ragioni.. prendi un gruppo di ragazzotti la cui età media sta sui venticinque anni, tutti ancora parecchio incerti nella vita e con la vaga idea di imparare a fare gli attori; un insegnante di 29 anni, diplomato da poco e alle prese con la durissima vita del teatro.. cosa c'entra con loro un chirurgo di chiara fama e con una vita apparentemente già avviata e di successo? Beh.. c'entravi caro Luca, l'hai dimostrato a tutti che, non solo avevi tutte le carte in regola per ambientarti, ma che potevi rappresentare uno dei collanti del gruppo.
Come hai fatto?
Hai presente Rocky Balboa? Quando prende cazzotti da tutte le parti ma non molla? Aspetta che quell'altro si sia stancato e poi comincia a suonargliele? Ecco, tu hai fatto esattamente così! E come si fa a non tifare per Rocky Balboa?
Il tuo carattere tagliente, la tua innata timidezza, che sulle prime ti mettevano in difficoltà nei rapporti, ti facevano apparire poco adatto al lavoro teatrale.
Tu però non hai mai mollato, e anche quando vi proponevo esercizi ed improvvisazioni molto difficili, nelle quali si era sottoposti a grandi scariche emotive, tu non ti sei mai tirato indietro.
Ti sei messo in gioco completamente, sfidando te stesso e la tua timidezza.
Beh, proprio come una scarica elettrica, che si produce da una differenza di potenziale, il rapporto tra la tua timidezza e la tua voglia di superarla, rilasciava la scarica di energia che ti faceva vibrare in maniera così profonda e che ti permetteva di mostrare quella luce unica che ognuno di noi porta dentro.
Chi si avvicina al teatro, in maniera più o meno conscia, cerca di tirare fuori quella luce lì.. e tu, in quegli istanti, ci sei riuscito. Tanti non capiranno di cosa parlo, ma chi c'era, chi conosce davvero il teatro, sa di cosa parlo e capirà quanto sei riuscito a penetrare dentro te stesso, quanto tu sia stato acuto. (1 di 2 continua)
(2 di 2 continua) L'intimità che si crea in quelle circostanze, ha fatto in modo che questa tua luce non passasse inosservata, anzi. A quel gruppo hai dato tanto ed hai ricevuto tanto indietro.
Sei stato una delle colonne per due interi anni. Ed è anche a nome di tutti i tuoi ex compagni che ho sentito il dovere di lasciare questa testimonianza.
Leggendo queste pagine si ha immediatamente la sensazione che tu sia stato profondamente e visceralmente amato. Non potevo aspettarmi nient'altro da uno come te.
Chissà se è la stessa compagna con la quale avevi visitato L'Aquila, la mia città colpita al cuore, chissà se dopo il terremoto mi avevi mandato anche tu un messaggio come alcuni tuoi compagni, nonostante mi sia sforzato, non riesco proprio a ricordare.. erano giorni assurdi e sono decine i messaggi delle persone ai quali non sono riuscito a rispondere. Comunque sia andata però, non riesco a non pensare che adesso, sei tu a non esserci più, tu che magari in quei giorni ti sentivi al sicuro. Come è strana e imprevedibile la vita.
Ora ti saluto carissimo Luca, carissima mina vagante, e abbraccio con tutto il cuore la persona che ha diviso con te la vita.
Sarai, per sempre, nel breve elenco delle persone che è valsa la pena incontrare.
Con affetto
Il tuo insegnante di recitazione
Daniele
caro "Anonimo" Daniele, grazie. Sì, sono io ad aver scoperto L'Aquila, la tua città, insieme a Gianluca. Una delle tappe di un viaggio bellissimo e gioioso, noi due a zonzo nel cuore dell'Italia; indimenticabile.
Sì, dopo il terremoto Gianluca ti aveva cercato: in quei giorni eravamo in fiera all'Eur a Roma, la prima notte si erano sentite le scosse fin lì, e sulla via del ritorno avevamo visto sfilare i mezzi di soccorso per km lungo l'autostrada. Era preoccupatissimo, e mi aveva poi riferito che tu e i tuoi parenti eravate molto provati. Non osavamo pensare alla devastazione del centro storico, e a persone che forse non avremmo più potuto rivedere. Ma ora è lui ad aver calato il suo sipario.
Gianluca ha vissuto tante vite in una sola. La medicina, l'arte, il teatro erano solo alcuni dei suoi mondi. Ed era capace e straordinario in tutto. Chi era, che cos'era (è) allora. Certamente un Uomo. E un Artista. Di lui - in pratica - non avete ancora visto quasi niente. E' sempre stato un passo avanti rispetto a tutto. Il mio difficile impegno è adesso fare in modo che questa esplosione di vita si mostri come avrebbe voluto (per quanto possibile - senza di lui). A volte la sua disponibilità si scontrava con realtà meschine e persino con travisamenti imbarazzanti. Si arrabbiava. Poi ripartiva, spesso con generosità e idee ed intuizioni ancora più grandi. Era incredibile. Un fiume in piena.
Non si faceva mai mancare il teatro, nemmeno a Venezia. Ho incontrato negli anni alcuni di voi, ma mi raccontava così tanto che vi conoscevo senza avervi visti.
Abbiamo provato insieme infinite volte le "Variazioni Enigmatiche", e discusso i personaggi; un mio rimpianto è che non sia riuscito a metterlo in scena, era uno Znorko insuperabile, lo sentiva così tanto suo che credo sarebbe stato superiore a Glauco Mauri. Glielo dicevo, faceva finta di credere che scherzassi, ma sapeva in cuor suo che era vero.
In realtà non era proprio un timido, la Mina; piuttosto aveva - strano a dirsi al giorno d'oggi - il pudore di non ritenersi sempre e comunque all'altezza o sempre assolutamente nel giusto, anche quando sentiva di poter alzare la voce ed era suo diritto. Faceva parte della sua grandezza. Hai ragione a notare che inizialmente si era sentito un po' fuori posto con i ragazzi, appunto per questioni anagrafiche, ma aveva trovato un suo ruolo, da osservatore divertito delle differenze, che per lui erano sempre un arricchimento.
C'era qualcosa che apprezzava sopra ogni ricompensa, anche se non automaticamente dovutagli: la gratitudine. Era la sua moneta, e sapeva usarla. Non si può dire altrettanto di altri, ma ormai è un problema loro.
Gianluca ha lasciato talmente tanto, che non se n'è andato per niente.
Cara Rosalba,
In questi giorni ti sento immensamente vicina, anche se non ci siamo mai incontrati. Hai descritto meravigliosamente la Mina. E' vero, non era timido, aveva il pudore delle persone intelligenti.
Non sai quanto sia addolorato per non averlo ricontattato dopo il terremoto, ma come ho già scritto erano giorni assurdi. Un'altra Rosalba alla quale sono molto legato, mia zia, in quelle ore perdeva una bimba di 9 anni. Francesca. Ti sembrerà stupido forse, ma il fatto che portiate lo stesso nome, fa in modo che io vi senta ancora più vicine e ancora più care.
La vita ci aveva allontananti me e la Mina, ma era e sarà sempre una persona alla quale mi sento legato.
Da quello che ho potuto capire negli ultimi anni aveva fatto grandi cambiamenti e di questo sono felicissimo, perché a ripensarci ora, credo fosse una persona che cercava proprio questi quando ho avuto la fortuna di conoscerlo.
Quando capiterò dalle parti di Venezia (perché tanto prima o poi da Venezia uno ci passa, anche se non credo sarà presto) spero di venire a visitare la vostra galleria. Sarà il modo più bello per incontrare te e ricordare Luca.
Ti abbraccio forte
Daniele
Cara Rosalba,
sono stata felice di averti conosciuta di persona.Avrei voluto fermarmi di più, ma il tempo per fare quello che senti nel cuore è sempre poco.Durante il mio tragitto verso Conegliano ho fatto sapere della tua recente mostra a persone interessate.Questo lo devo a te che mi capisci tanto,ma anche a Luca...LUI è sempre con te e desidera vederti serena.
Un abbraccio,a presto.Annamaria
grazie a te Annamaria, e a tutti gli amici vecchi e nuovi che si sono stretti intorno a me, a noi, e che ho ritrovato con grande piacere. Hai ragione, lui è rimasto qui. Anche se allo stesso tempo - ormai ne sono sicura - è stato chiamato verso qualcosa di Grande. ciao :)
Caro Gianluca, sono senza parole. La vostra galleria è sempre più bella e ieri abbiamo visto il segno di un amore che invece di finire cresce. Sono tornato a casa stupefatto dall'energia di Rosalba. Vi abbraccio tutti e due. Michele
Ciao Rosalba, oggi non so perchè mi manca Gianluca. Lamina.
Un fantastico amico che esprimeva coraggio in tutto quello che faceva e diceva . Consapevolmente . Sempre.
Che ti amava lo esprimeva anche senza parole. Quanto ha parlato di te , con quella forza che solo guardandolo mentre ti pensava si capiva cosa fossi per lui.
Che meraviglia.
Mi manca la sua voce , mi manca non avervi visto insieme, se da solo era un razzo impazzito irrefrenabile vedervi insieme sarebbe stato l'apoteosi.
Un abbraccio Raffaella
cara Raffa, oggi non so perché ma mi manchi tu. Grazie per il tuo ricordo e le tue parole che sembrano la nostra fotografia. Grazie a tutti voi che portate Gianluca nel cuore, anche letteralmente: è per questo che ha vissuto.
Siate felici
R
Posta un commento