03 settembre 2013

Settembre d'arte


In galleria e ad ART@Hilton dal 6 Settembre al 14 Ottobre sono in mostra i lavori di Paola Failla. Inoltre: ospiti speciali dal 13 al 15 Settembre, per il Festival delle Arti Giudecca e Sacca Fisola - Anne-Gaël Escudié, Giulia Guerra, Alfonso Santolero; e di fronte alla galleria, performance di pittura e musica "All yes on me" di Luca Rigon

Diplomata all'Accademia di Belle Arti di Venezia dove è stata allieva di Emilio Vedova, Paola Failla è a sua volta docente ed artista. Studiosa delle calligrafie e degli ideogrammi, indaga in modo personale il rapporto tra segno colore e spazio, punteggiando i suoi lavori con bagliori d’oro e creando una “scrittura segreta” in cui si riconoscono frammenti poetici veri e immaginati, sovrapposti a pensieri in un tentativo di dialogo con l’universale e il divino.

Come scrive la critica d’arte Maria Beatrice Rigobello Autizi, Failla è “nell'arte di Paola Failla convergono la sensibilità pittorica occidentale e l'idea della grazia orientale attraverso una pseudocalligrafia in cui, spesso, la preziosità dell'oro attinge all'inespresso, al sogno, ad una dimensione immaginifica in cui ognuno si riconosce”. Pensando all’umanità come ad un essere universale che sta al di sopra delle lingue, delle geografie e delle ideologie.


Paola Failla's new show at ART@Hilton and GIudecca 795 Atr Gallery, from 6 September to 14 October 2013: Precious emotions
 

A graduate of the Academy of Fine Arts in Venice where she studied with the important Italian artist Emilio Vedova, Failla is an art teacher and an artist herself. A scholar of calligraphy and ideograms, she has been investigating the relationship between sign, color, and space, punctuating them with flashes of gold and modulating it as "secret writing" in which we can recognize real or imagined poetic fragments overlapped by thoughts -- an attempt to have a dialogue with the universal and divine.

In the words of the art critic Maria Beatrice Rigobello Autizi, “In Paola Failla's art Western pictorial sensibility and the idea of Eastern gracefulness meet in a pseudo-calligraphy in which the preciousness of gold often derives from the unexpressed, from dreams, from a highly imaginative dimension which everyone can identify with.” She appears to think of Humanity as a universal being beyond languages, geographies, and ideologies. 


                       

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